SENTO PARTICOLARMENTE QUESTA MANCANZA ESSENDO UN AMANTE DEL SALTO OSTACOLI.
| Dati biografici | ||
|---|---|---|
| Nazionalità | ||
| Equitazione | ||
| Dati agonistici | ||
| Specialità | Salto ostacoli | |
| Squadra | ||
| Palmarès | ||
| Argento | Melbourne 1956 | A squadre |
| Argento | Melbourne 1956 | Individuale |
| Bronzo | Roma 1960 | A squadre |
| Oro | Roma 1960 | Individuale |
| Bronzo | Tokyo 1964 | A squadre |
| Bronzo | Monaco di Baviera 1972 | A squadre |
| Argento | Aquisgrana 1955 | Individuale |
| Oro | Aquisgrana 1956 | Individuale |
| Oro | Venezia 1960 | Individuale |
| Bronzo | Buenos Aires 1966 | Individuale |
| Statistiche aggiornate al aprile 2009 | ||
Con otto presenze ai Giochi olimpici, è l'atleta italiano che vanta il maggior numero di partecipazioni olimpiche, alla pari con il fratello Piero e con Josefa Idem.
Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri fino al grado di Colonnello, quindi Generale di Divisione del ruolo d'onore, nella sua carriera militare è stato comandante del Gruppo Squadroni "Pastrengo" autore di numerosi Caroselli storici dell'Arma dei Carabinieri, in seguito, primo Comandante del Centro Ippico, del 4º Reggimento Carabinieri a Cavallo e cavaliere italiano, specialista nella disciplina del salto ostacoli
Raimondo e il fratello maggiore Piero D'Inzeo, anch'egli cavaliere e militare di cavalleria, sono stati i primi atleti a partecipare a otto edizioni consecutive dei Giochi olimpici, dal 1948 al 1976.
In campo internazionale, i due sono stati chiamati i fratelli invincibili dell'equitazione italiana. Hanno partecipato vittoriosamente a numerose gare in Italia e all'estero, e il loro punto di maggior gloria è stato quello raggiunto nei Giochi Olimpici del 1960, a Roma, quando Raimondo conquistò la medaglia d'oro e Piero la medaglia d'argento nel Gran Premio di salto ostacoli.
Al temperamento irruente ed aggressivo ma efficace di Raimondo, Piero contrapponeva maggiore tecnica e maggior calcolo.
A coronamento di una carriera straordinaria, ha ricevuto l'onore di sventolare la bandiera tricolore durante la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Città del Messico.
Cessata l'attività agonistica, è stato Presidente Onorario
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