competizione
Il giorno della gara, l'atleta subisce una reale aggressione, un vero e proprio stress che sollecita tutto l'organismo: una dietetica razionale deve trovare la piena espressione proprio in questa circostanza perché, anche se essa non può migliorare le prestazioni dell'atleta, può almeno evitare il calo di forma e minimizzare le reazioni da fatica che sopravvengono durante e dopo lo sforzo. Al di là della contrapposizione tra sport caratterizzati da uno sforzo breve, di potenza, e quelli che utilizzano una sforzo prolungato, di resistenza, l'unico concetto che merita di essere privilegiato sopra ogni altro è quello del rispetto delle leggi fondamentali dell'equilibrio alimentare. Alla vigilia della gara l'alimentazione di base del periodo di allenamento potrebbe essere completata da un supplemento di carboidrati, sali minerali e proteine, da assumere sotto forma di frutta e verdura. L'ultimo pasto prima della competizione, da consumarsi preferibilmente 3-4 ore prima dell'inizio delle prove, deve provvedere diversi apporti fondamentali: a) l'apporto di carne deve fornire amminoacidi di elevato valore biologico, allo scopo di assicurare un buon tono neurovegetativo per la durata di 10-12 ore; b) l'apporto di zucchero, direttamente e facilmente assorbibile, deve garantirci una certa costanza della glicemia; c) l'apporto di acqua, relativamente elevato, permetterà una mobilizzazione ed una eliminazione più rapida delle tossine della fatica; d) l'apporto di sale, rilevante ma ragionevole (2-4 grammi) è necessario per la costituzione di una buona riserva di cloruro di sodio, utile per il metabolismo idrominerale e per la contrazione muscolare nel corso dell'esercizio.
Riteniamo utile I'esame di casi particolari, legati al fatto che le prove possono avere inizio in orari quanto mai diversi della giornata a seconda delle diverse discipline sportive. Se la competizione ha luogo al mattino ed inizia verso le ore 11, la prima colazione va consumata verso le 7,30 (in ogni caso da 2 a 3 ore prima dell'inizio della gara) e dovrebbe comprendere una scodella di cereali con latte zuccherato, due o tre fette biscottate con burro, miele e marmellata, una porzione di carne bovina (tritata subito prima della cottura, ben salata, cui va incorporato un tuorlo d'uovo), insalata condita con olio e limone, uno o due frutti freschi ben maturi e una tazza di un infuso zuccherato (tè o caffè). Se la competizione ha luogo nel pomeriggio l'abituale prima colazione verrà consumata tra le 7 e le 8, mentre il pranzo verrà anticipato alle 11 circa, in modo da mantenere sempre un intervallo di 3-4 ore prima della gara.
Se l'impegno agonistico si ripete al mattino ed al pomeriggio si seguono le indicazioni della competizione mattutina; immediatamente dopo la prima serie di prove si consiglia di bere abbondantemente acqua minerale a temperatura ambiente, avendo cura di provvedere, nell'intervallo libero del mezzogiorno, ad una ricarica energetica che potrebbe essere costituita anche da un alimento-formula equilibrato. In ogni caso dovrà essere rispettato un sufficiente intervallo di tempo tra questo pasto e le gare del pomeriggio. Se la competizione ha luogo in ore notturne, il solo pasto da modificare sarà quello della cena, anticipata intorno alle 17-18, assolutamente di tipo pre-competitivo: molti atleti consumano intorno a quest'ora un pasto eccessivamente frugale, generando un intensa sensazione di fame nel momento cruciale del pre-riscaldamento. Se infine la competizione si svolge durante parecchi giorni consecutivi, ogni giorno di gara va considerato come se fosse l'unico: in tal caso la cena rappresenta il punto cruciale, dovendo permettere la rapida mobilizzazione delle tossine e la ricostituzione delle riserve energetiche.
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